Nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che sostituisce il vecchio SISTRI dal 1° gennaio 2019
Al fine di procedere alla realizzazione di un sistema di tracciabilità e all’adeguamento normativo in accordo alle Direttive Comunitarie il Ministero della Transizione Ecologica ha deciso di avviare una sperimentazione preliminare, con il supporto dell’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali e di Unioncamere e del sistema camerale italiano, chiamata RENTRI.
Il RENTRI introduce un modello di gestione digitale per l’assolvimento degli adempimenti quali l’emissione dei formulari di identificazione del trasporto, e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico.
Il RENTRI sarà suddiviso in due sezioni:
- La Sezione dell’Anagrafica degli iscritti, che raccoglie anche le autorizzazioni ambientali;
- La Sezione della Tracciabilità, che raccoglie i dati annotati nei registri e nei formulari.
Con il D.Lgs 116 del 3 settembre 2020, pubblicato sulla G.U. 11/09/2020 ed in vigore dal 26/09/2020, modifica la parte IV del D.Lgs 152/2006.
Per tutti i soggetti non obbligati all’iscrizione al Registro Elettronico Nazionale, i suddetti adempimenti potranno continuare ad essere assolti tramite i formati cartacei.
Il 1 giugno, nel pieno rispetto dei tempi previsti, è stata pubblicata la home page del R.E.N.T.Ri (www.rentri.it) ed in particolare la sezione riservata al Laboratorio Sperimentale per la Prototipazione Funzionale.
Per rendere operativo il Registro Elettronico Nazionale per la tracciabilità dei rifiuti servono quindi i decreti attuativi non ancora emanati.
Viene infatti precisato, nell’ultimo comma dell’articolo 188-bis, che fino all’entrata in vigore dei decreti, continueranno ad applicarsi il DM 145/1998 e il DM 148/1998.
Tali decreti sono adottati, in attuazione del Decreto Ronchi 1997, che prevedeva appunto i modelli di registro di carico/scarico e di formulario di identificazione del rifiuto.